martedì 1 febbraio 2011

Amor di Patria e Bene Comune

Amo l'Italia, amo la sua cultura nazionalpopolare che ha contribuito alla mia formazione, al mio relazionarmi con gli altri, che mi ha allietato e ancora oggi mi lega a questo Paese.
Amo la commedia italiana, i detti e i proverbi, i difetti ed i pregi delle regioni italiane, i dialetti, tutti...amo anche i luoghi comuni che devono restare tali, ma coi quali è bello scherzarci.
I genovesi taccagni, i brianzoli idem, i napoletani scansafatiche, i milanesi sempre di fretta, i siciliani omertosi, i piemontesi falsi e cortesi... ma tutti indispensabili e complementari per costruire un'identità condivisa.
E dal momento che amo il mio Paese in tutte le sue sfaccettature, pretendo che questo sentimento guidi i miei governatori.
Un libro di Magdi Allam si intitolava "Io amo l'Italia, ma gli italiani la amano?", io credo di no. Io credo che prevalga l'interesse prettamente individuale, cosa in sè nè positiva nè negativa, ma quando la soddisfazione personale lede quella del nostro vicino, ecco che occorre intervenire.
Ma la predominanza dell'interesse individuale si estrinseca in modalità e circostanze diverse. Dalle situazioni più quotidiane fino ai nostri politici.
E allora se pretendo l'amore per il nostro Paese non chiedo un miope nazionalismo anti-qualcosa, ma semplicemente il motore che ci spinge a migliorare la nostra vita, insieme a quella degli altri. Un patriottismo che ebbe la sua più alta rappresentanza con l'ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Non soltanto rispolverò la festa della Repubblica ma insistette molto col messaggio positivo del suo amor di patria.
Ma se non amiamo l'Italia, il bene pubblico, possiamo forse proporre ricette per guarirne i mali?
Aspettiamo con ancora una flebile speranza una guida innamorata del nostro Paese.