martedì 31 maggio 2011

Sostegno alle famiglie, servizi alla persona: spazio al sociale

Coltivo una smisurata fiducia nei confronti del nuovo Sindaco...Vorrei che consultasse chi di dovere, partiti, cittadini, associazioni, opposizione, ma che alla fine fosse lui, e soltanto lui, a decidere. Non ho nulla contro i partiti, che hanno un ruolo fondamentale di raccolta del consenso, ma De Luca non deve snaturarsi, è stato votato per quello che è. Decidere è anche scontentare qualcuno per un bene più grande. Fino ad oggi i provvedimenti sono stati molto sensazionalistici, s'è fatto un teatro e una piscina, concertoni di mezza estate, tutte cose gradite ai limbiatesi.Adesso è il tempo di pensare a cose più concrete, magari più nascoste e non da prima pagina. Forse non vedremo i cartelli "stiamo cambiando Limbiate", anche se, e credo molto in questo, i cittadini saranno consapevoli di cambiamenti profondi senza doversi autoconvincersi guardando un cartello lungo il marciapiede.Adesso servono servizi alla persona, aiuti ai ceti più deboli, sostegno agli affitti. E poi asili, case di cura, sostegno a nuove attività imprenditoriali giovanili.Ovvio che non deve mancare il divertimento: la musica in piazza rientra nei servizi che un Comune deve saper fornire, anche questo è "pensare ai cittadini". Ma non voglio pensare che un concerto di Umberto Tozzi pagato 30mila euro sia l'unico mezzo per dare prestigio alla nostra città!Una casa di riposo che abbia prezzi più abbordabili rispetto ai 3000 euro mensili di qualche casa di cura della nostra zona, asili a sufficienza per evitare la vergogna delle liste d'attesa per i bambini limbiatesi che già oggi vanno a Senago o altrove, e poi una tutela dell'ambiente violentato da piani di urbanizzazione suicidi.Il consiglio che vorrei dare a tutti voi è di non aspettarsi semplicemente qualcosa dalla giunta, ma fornire il proprio contributo anche soltanto sollevando questioni, problemi relativi alle vostre zone, situazioni difficili e disagi tra i vostri conoscenti o parenti. Non siate cittadini passivi che hanno esaurito la propria funzione in quella cabina elettorale. Raffaele sarà sicuramente disponibile ad ascoltarci, tutti.Ieri ho abbracciato De Luca come se fosse un amico da vent'anni... Coltivo una smisurata fiducia nei suoi confronti...
Vorrei che consultasse chi di dovere, partiti, cittadini, associazioni, opposizione, ma che alla fine fosse lui, e soltanto lui, a decidere. Non ho nulla contro i partiti, che hanno un ruolo fondamentale di raccolta del consenso, ma De Luca non deve snaturarsi, è stato votato per quello che è. Decidere è anche scontentare qualcuno per un bene più grande. 
Fino ad oggi i provvedimenti sono stati molto sensazionalistici, s'è fatto un teatro e una piscina, concertoni di mezza estate, tutte cose gradite ai limbiatesi.
Adesso è il tempo di pensare a cose più concrete, magari più nascoste e non da prima pagina. Forse non vedremo i cartelli "stiamo cambiando Limbiate", anche se, e credo molto in questo, i cittadini saranno consapevoli di cambiamenti profondi senza doversi autoconvincersi guardando un cartello lungo il marciapiede.
Adesso servono servizi alla persona, aiuti ai ceti più deboli, sostegno agli affitti. E poi asili, case di cura, sostegno a nuove attività imprenditoriali giovanili.
Ovvio che non deve mancare il divertimento: la musica in piazza rientra nei servizi che un Comune deve saper fornire, anche questo è "pensare ai cittadini". 
Ma non voglio pensare che un concerto di Umberto Tozzi pagato 30mila euro sia l'unico mezzo per dare prestigio alla nostra città!
Una casa di riposo che abbia prezzi più abbordabili rispetto ai 3000 euro mensili di qualche casa di cura della nostra zona, asili a sufficienza per evitare la vergogna delle liste d'attesa per i bambini limbiatesi che già oggi vanno a Senago o altrove, e poi una tutela dell'ambiente violentato da piani di urbanizzazione suicidi.

Il consiglio che vorrei dare a tutti voi è di non aspettarsi semplicemente qualcosa dalla giunta, ma fornire il proprio contributo anche soltanto sollevando questioni, problemi relativi alle vostre zone, situazioni difficili e disagi tra i vostri conoscenti o parenti. Non siate cittadini passivi che hanno esaurito la propria funzione in quella cabina elettorale. Raffaele sarà sicuramente disponibile ad ascoltarci, tutti.

sabato 28 maggio 2011

Avverto un cambiamento...

Ma davvero qualcosa sta cambiando? Davvero questo vento di cui si parla ha la forza di spazzare via quanto di peggio s'è visto negli ultimi anni nei Comuni, Province, Regioni e al Governo Nazionale?
O forse è solo poesia? Retorica ben riuscita?
Io penso che stiamo vivendo davvero un cambiamento, forte. E' il regime mediatico a crollare e insieme il suo padre fondatore.
La televisione ha dato i primi segnali del declino. Un declino di una certa impostazione che dire culturale è eccessivo. Diciamo di un approccio superficiale alla vita. Della risposta facile che non risolve nulla, della battuta che rimanda a domani i problemi.
E così Silvio Berlusconi "non tira più"... La televisione non perdona, l'Auditel si sta dimostrando la più forte opposizione al Governo Berlusconi, il figlio che si ribella al proprio padre. Questo sta avvenendo.
E dall'altra parte? Non c'è una sola parte politica che si oppone alla "cultura" berlusconiana, di cui tanto ci si aspettava: la rivoluzione liberale, la sburocratizzazione, la digitalizzazione, il trionfo del merito e dell'efficienza (quante volte abbiamo sentito parole come "Berlusconi è riuscito a far funzionare le imprese, saprà far funzionare l'Italia...", e invece poi ti accorgi che l'Italia s'è rivelata un mezzo per "foraggiare" le proprie imprese...).
Chi ha una visione pulita dell'Italia non può più accettare tutto questo.
 E poi c'è Pisapia.
Pisapia è, paradossalmente all'età di 62 anni, l'opposizione nuova, quella che mancava. L'opposizione che risponde al giullare con proposte concrete, ma col sorriso, con l'ottimismo. Per la campagna elettorale di Pisapia si sono scomodati registi di cortometraggi e società civile non soltanto, e noiosamente, indignata, ma che è divenuta indifferente a qualcosa che oggi possiamo considerare morta politicamente, la figura del premier. Pisapia non ha raccolto le provocazioni della Moratti, e questo, al di là dei risultati elttorali, l'ha premiato.
Ci si è liberati della zavorra che rendeva la sinistra o le opposizioni un vuoto di contenuti e semplicemente la negazione di Berlusconi.
E' un passo avanti decisivo. I più grandi cambiamenti sono partiti da Milano. Forse dovremmo smetterla di considerare Milano come semplice capitale finanziaria del Paese... Riconoscimento troppo tecnico, troppo grigio...
Oggi Milano è capitale di un rinnovamento culturale... Ecco, questo riconoscimento mi piace, più che grigio direi arancione...