martedì 27 marzo 2018

IL PERCORSO (TURTUOSO) CHE HA PORTATO ALL'AFFIDAMENTO DEL CENTRO SPORTIVO

(Fonti- Atti Comunali - Determinazioni Provinciali-Codice Appalti) é stato piuttosto difficoltoso giungere al termine dell'affidamento del Centro Sportivo Comunale. Ripercorriamo brevemente la vicenda. 1) Nel 2008 si decide di affidare il Centro sportivo alla Fondazione Limbiate Sport che raggruppa le associazioni del territorio. La gestione non soddisfa sia dal punto di vista organizzativo e di rilancio del c.s., sia economico (senza il contributo comunale di 65000 € il bilancio annuale non avrebbe mai ottenuto il pareggio, inoltre non sono possibili interventi strutturali di ampio respiro). 2) Si decide di esternalizzare il servizio. Tutti d'accordo. Si prepara una gara col metodo della procedura negoziata (si fa un'indagine di mercato per individuare possibili operatori compatibili, almeno 5). Giungono 6 manifestazioni di interesse (Marzo 2017) a seguito di avviso pubblico. Il comune stanzia 10000 € come contributo per lo start up. A seguito di tali manifestazioni di interesse si procede con la procedura telematica sul portale Sintel (Maggio 2017). In Giugno 2017 l'unica offerta giunta è della Sport Training ssd, universo Aquasport (Piscine di Limbiate). Tuttavia l'offerta non è valutabile per mancanza di requisiti. ma il Centro Sportivo non si può chiudere in attesa di una nuova gara e, ricevuto il "no grazie" a proseguire con la gestione da parte di Fondazione Sport, si decide che sarà Sport Training a gestirlo. Lo gestirà fino a Dicembre, "temporaneamente" e senza essersi aggiudicata la gara. Com'è strutturata la gara? Consiste in due offerte. C'è un'offerta economica (chi chiede l'importo più basso dei 10000€ stanziati dal Comune come contributo iniziale vince), e un'offerta tecnica. Quest'ultima è suddivisa in punti tematici con il rispettivo punteggio. Ad esempio se non alzo le tariffe alle associazioni ottengo un punteggio alto, se collaboro con la piscina idem (10 punti), se prevedo migliorie per i consumi, se concedo più aperture delle 7 previste per l'amministrazione comunale idem...ecc... C'è una commissione giudicatrice come previsto dal Codice Appalti. La commissione era costituita da tre elementi, Zoppè, direttore generale provincia MB (nonchè ex sindaca di Garbagnate), Geom.Cadei del comune di Limbiate e Ing.Villa, professionista esterno all'ente, che percepisce un compenso dal comune di Limbiate. Parteciparono due società, la Blu srl di Brescia (che coincide sempre con Aquasport, le nostre piscine e quindi con Sport Training) e la Met Fit A.s.d. di Cologno Monzese. Alla prima seduta la Met Fit viene esclusa per mancanza dei requisiti di fatturato degli ultimi 3 anni, poi viene riammessa dopo richiesta da parte della società di ulteriore verifica. In sede di soccorso istruttorio (cioè la verifica dei requisiti degl ammessi) però la Met Fit mancava anche di altri requisiti, quindi esclusa definitivamente (sopralluogo non conforme, la società ha presentato una dichiarazione sostitutiva di certificazione dove elenca una serie di attività che hanno riguardato la sua persona e non la società MET FIT, inoltre la stessa società risulta essere stata costituita nel luglio 2017. Pertanto non possono essere ritenuti soddisfatti i requisiti richiesti nel bando). Per tanto venne valutata solo l'offerta tecnica di Blu srl, ottenendo uno scarsissimo punteggio di 20.92 sugli 80 disponibili. Insomma sulla qualità la società non ha puntato. Il punteggio dell offerta economica fu invece di 20.92 su 20 ( la società aggiudicataria percepirà 9900 euro dei 10000 stanziati dal Comune, con un ribasso di 100 euro). Non prevedeva alcun rischio di perdere l'appalto dal momento che ha ribassato di solo l'1% l'offerta economica. La Determinazione Dirigenziale n. 2464 del 21-12-2017 indica 20.92, il che risulta non coerente con il punteggio massimo ottenibile, ma questo è il dato presente. il totale del punteggio indicato è 40.92 su 100. Il che stride coi dati indicati in precedenza. la documentazione presente sul sito della provincia ha anche un'altra mancanza, e cioè che non è reso pubblico il doc di una delle sedute, la seconda, avendo allegato un documento che non ha nulla a che vedere con il centro sportivo, ma con il centro anziani. Ma tant'è, la Blu srl, ora senza passare dalla Sport Training, ottiene l'appalto. Con più concorrenza sicuramente ne avrebbe giovato il Centro Sportivo e dunque tutti noi. To be continued...

mercoledì 7 marzo 2018

Il suicidio del Pd

Quando ha perso il Pd? Quando ha smesso di pensare ai giovani che abbandonano la scuola, al lavoro di qualità che manca, alla sanità pubblica a due velocità, ai disoccupati di lungo periodo, ed ha iniziato a fare le veci di partiti che rappresentano un altro tipo di elettorato (imprese, professionisti, ceti medio alti borghesi, chi diritti e lavoro già li hanno). Ad ognuno il proprio elettorato. La sinistra oggi è stata sostituita dal M5S. Un tempo quando c'era crisi ne giovava alle urne la sinistra, oggi no perché il Pd è un partito reazionario. Si è pensato alla riforma costituzionale dando un'enfasi eccessiva come se fosse la panacea a tutti i mali. Come se avere una camera sola avesse risolto i problemi dei tagli all'assistenza ai disabili, ai non autosufficienti, problemi di cui deve farsi carico la sinistra. Lasciamo che le destre si occupino dei più abbienti, e la sinistra dei meno abbienti. Ha senso parlare di sx e dx? Si, se posta su questi termini: i problemi concreti, quotidiani degli italiani. Torniamo al punto di partenza e ristabiliamo le priorità di un partito che vuole dirsi di sinistra, sinistra del 2018.

Dal voto antisistema alla sinistra non pervenuta

Ha perso l'establishment politico e filoeuropeo trasversale nel nostro panorama politico. Hanno vinto le forze antisistema, intercettando le preoccupazioni, insicurezze, istanze e rabbia (ma non riduciamolo a voto di protesta) dell'elettorato. È un voto che segue il trend del voto referendario di Dicembre 2016 che aveva sancito il no a Renzi più che il no ad una riforma costituzionale. Qualcuno si era illuso (Berlusconi, seminato da Salvini) che quel No rimetteva in gara la propria compagine, ma così non era. Ma è una vittoria a metà. La legge elettorale partorita è riuscita nel suo intento: non avere una maggioranza elettorale che stia sulle proprie gambe. E allora ecco che si inseriscono i giochi della politica di casa nostra che riconosciamo col nome di inciucio. In Germania hanno aspettato sei mesi per una coalizione di governo, da noi il mercato delle vacche è appena iniziato. E se Di Maio pare poco avvezzo a trattative e compromessi non proprio trasparenti, Silvio non è certo restio a contrattare (Razzi, Di Gregorio e compagnia cantando insegnano). E poi c'è la sinistra, o forse no. Il Pd è come la temperatura di Potenza, non pervenuta. Liberi e Uguali diventa Liberi Tutti. Renzi non può fare altro che rassegnare le dimissioni (con 15 mesi di ritardo) e la sinistra deve ripartire, ma da cosa? Dalla sua essenza: la difesa dei ceti più deboli e più colpiti dalla crisi, dalla giustizia sociale e redistributiva, senza vergogna. Perché, se non se ne fossero ancora accorti, operai, impiegati, false partite iva, precari, disoccupati, studenti hanno scelto in cabina elettorale un comico di Genova che oggi fa meno ridere del comico di Rignano sull'Arno. To be continued...