venerdì 30 dicembre 2011

Auguri...

Sinceri auguri per un anno ricco di soddisfazioni per tutti voi e di riscatti per il nostro Comune

mercoledì 7 dicembre 2011

cosa sono i distretti commerciali

REGIONE LOMBARDIA:
NASCONO I DISTRETTI COMMERCIALI
Pubblicato il tanto atteso bando di contributi sui distretti commerciali. Riconoscendo
il ruolo del commercio come fattore strategico di sviluppo economico e crescita
sociale del territorio, Regione Lombardia, con decreto del Direttore Generale al
Commercio, Fiere e Mercati n. 8951 del 7 agosto 2008, ha approvato il primo bando
per promuovere i "Distretti del Commercio per la competitività e l'innovazione dei
sistemi distributivi nelle aree urbane della Lombardia" in attuazione dei criteri
stabiliti con deliberazione n. VIII/7730 del 24 luglio 2008 le cui domande potranno
essere presentate on- line a partire dal 15 ottobre 2008.
Le linee guida ispiratrici del percorso di lavoro e di progetto condiviso sono
innanzitutto la cooperazione per lo sviluppo del sistema distributivo in quanto
componente essenziale del tessuto sociale di una città e di un territorio.
L’idea strategica e innovativa dei distretti urbani del commercio è l’individuazione di
un ambito territoriale nel quale cittadini, imprese, realtà sociali liberamente
aggregati e collaboranti siano in grado di fare del commercio e dei servizi, il fattore
di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse.
Il bando è volutamente programmatico e lascia libero spazio a generi diversi di
iniziative. Base del progetto è l’Accordo di Distretto mediante il quale le diverse
parti assumeranno impegni e ruoli necessari alla realizzazione degli obiettivi tenendo
conto che il soggetto capofila di tutte le iniziative è obbligatoriamente
l’Amministrazione Comunale.
I temi interessati sono la comunicazione e il marketing di distretto, la promozione e
l’animazione, gli interventi strutturali di qualificazione urbana, l’accessibilità e la
mobilità, la sicurezza e la gestione di servizi in comune.
Ritengo che il successo di un progetto, e ovviamente delle sue ricadute sul territorio
nel tempo, passerà attraverso la capacità di negoziazione delle parti che vi
parteciperanno.
Già con i progetti PIC e successivamente PICS era stata necessaria la stretta
collaborazione tra le Amministrazioni e le nostre organizzazioni. Questo Bando
compie un ulteriore passo in avanti introducendo il concetto di investimento per il
distretto quindi la spesa di interesse comune.
Non ci saranno contributi per investimenti di singole aziende ma solo contributi a
fronte di un programma di distretto atto a favorire l’integrazione sul territorio del
sistema commerciale nel suo complesso.
Ragionare, lavorare e cooperare per il bene comune con benefici che probabilmente
si vedranno nel tempo e non a breve termine richiederà maturità e capacità
progettuale, una sfida che la nostra Associazione già da tempo ha raccolto

sabato 3 dicembre 2011

Centro storico, morti e feriti

Andiamo subito al sodo. Nel giro di meno di un mese la zona del centro storico di Limbiate perde 3 esercizi commerciali (elettricista, solarium, compravendita prodotti usati) e a Gennaio chiude un'edicola, sperando che venga rilevata da qualcuno.
Ora, Limbiate non ha mai avuto una forte vocazione commerciale e con l'apertura del centro commerciale probabilmente l'anima commerciale limbiatese è agonizzante.
La domanda è "Lasciamo il commercio locale attaccato alla flebo, steso sul letto di una casa di riposo, oppure prepariamo una cura ricostituente?".
Nessuna invettiva contro i grandi centri commerciali, non facciamo guerre contro i mulini a vento, non perdiamo tempo in invettive sconclusionate e fuori dal contesto in cui viviamo. E' sostanziale perdita di tempo.

Strumenti?
Partiamo dal presupposto che Limbiate centro è in condizioni drammatiche, ma non è morta. Aggiungiamo che serve la collaborazione di tutti, privati, proprietari delle abitazioni e corti che si affacciano lungo le vie centrali, amministrazione locale, commercianti. Questo è il punto piu delicato.

Serve un maggiore appeal. Occorre iniziare da poco, da piccoli eventi che colleghino i sopravvissuti negozi, che esaltino le peculiarità della città, e che se ne creino di nuove (il palio di Pinzano non ha una storia, ma le tradizioni da un momento storico dovranno pure partire).
Servono operazioni di marketing, serve anche un Marchio come sono diventati dei marchi alcuni Distretti Commerciali (penso ad Alba, a Ivrea...non stiamo parlando di Firenze o Volterra!).
Servono strumenti per avvicinare chi è interessato al prodotto che si voglia offrire, e penso ai parcheggi (piaga terribile per noi negozianti).
Servono prestiti per quei giovani interessati a nuove attività imprenditoriali (penso ad esempio alle operazioni di microcredito in Puglia).
Ma tutto deve partire da un accresciuto interesse verso il centro storico.

Insomma, se ne deve parlare, DEVE DIVENTARE UNA OPZIONE PER I CONSUMATORI CHE IL SABATO VOGLIONO FARE DUE PASSI, COMPERARE O SEMPLICEMENTE INCONTRARSI!
Da qui bisogna partire.

(...TO BE CONTINUED....)

lunedì 26 settembre 2011

ecco come truccare gli appalti legalmente

un grosso deficit

Si riparte. Possiamo dire che l'era De Luca inizia proprio ora. Dopo i mesi di assestamento fino all'estate appena trascorsa, ora il Comune di Limbiate a guida centrosinistra deve mostrare i muscoli.
Il primo deficit da colmare è quello di comunicazione coi cittadini. Nonostante una faraonica campagna elettorale che ha riempito le nostre cassette postali allo sproposito (17 liste candidate, neanche fossimo a Milano), dove capeggiava il bel faccione del dottor De Luca, dal giorno dopo le elezioni il silenzio assordante ha prevalso. Nessun numero del giornale comunale, nessuna comunicazione ufficiale.
Il sentire comune è quello di un'amministrazione assente, e il confine tra assenza e latitanza è molto labile.
Allora c'è bisogno di una sterzata, di una presa di coscienza di sindaco e assessori. Rimettetevi sui blocchi di partenza e, senza divagare, raggiungete quegli obiettivi prefissati in campagna elettorale.
La comunicazione con gli assessori non si può definire ancora pienamente sufficiente. Mi è capitato in questi mesi di dover "disturbare" alcuni assessori, ma se qualcuna ha risposto celermente, di qualcun'altra sto ancora aspettando un cenno da settimane. E' importante oggi la comunicazione telematica, e dal momento che il servizio è attivo, sarebbe opportuno che tutti gli assessori si assumessero l'impegno di rispondere alle richieste dei cittadini/elettori.

La cittadinanza chiede un cenno, "c'è nessuno??"... non vorrei andare fino ad Assisi per relazionarmi con un mio assessore... Buon lavoro (e questa è l'ultima volta che lo dico).

Alessandro (non ho nessuna tessera o incarichi di partito a livello locale o nazionale, parlo solo per me)

martedì 20 settembre 2011

NO SERVIZIO PUBBLICO, NO CANONE


Gentile Direttore,

le scrivo queste due righe per esternare la mia indignazione per una tassa ingiusta e incoerente, il canone RAI.
Questa lettera non vuole essere l’ennesima protesta contro una pressione fiscale che non ha eguali (se rapportata ai servizi offerti dallo Stato), ma per porre all’attenzione una colossale incoerenza.
Il canone Rai dovrebbe, a rigor di logica, sostenere un’azienda impegnata nel fornire al contribuente il cosiddetto servizio pubblico: informazioni utili, trasmissioni culturali, ma aggiungerei anche intrattenimento per i più piccoli, sempre tuttavia nel rispetto del buon senso e con la chiara intenzione di formare un cittadino consapevole.
Tutto questo non c’è. Dunque decade la funzione del mio contributo annuale per una buona televisione. Se fossi socio di un’emittente televisiva che non rispetta quelli che erano i presupposti iniziali, semplicemente venderei le mie quote a coloro che credono ancora nel progetto.
Ma con la Rai questo non si può fare.
Perché il canone Rai è una “tassa di possesso” del televisore! Come se fosse un privilegio per pochi, come se fossimo negli anni ’50. Ma i tempi sono cambiati, in ogni camera abbiamo una tv, e allora ha senso ancora questa ipocrisia? Io non credo.

Per questo motivo invito la Rai a seguire una di queste due strade: 1) rinunciare alla logica del mercato pubblicitario, proponendo trasmissioni che rispettino la funzione originaria dell’emittente stessa: il servizio pubblico; 2) rinunciare al mio contributo annuale perché non viene utilizzato “come da accordi” ed intraprendere un percorso, celere, di privatizzazione delle reti stesse.

Detto questo, i partiti che si dichiarano contrari a questa tassa ingiusta facciano la loro parte, se esiste ancora una coerenza.

Grazie

giovedì 21 luglio 2011

Ora un segnale forte è doveroso


Dopo l'errore grossolano commesso dal Sindaco e dalla sua Giunta nel non avere rispettato i tempi necessari per costituirsi parte civile nel processo Infinito, la mia proposta di dare un segnale forte che, con fermezza, dica "Limbiate è contro i mafiosi", diventa non solo opportuna ma necessaria.
Non possiamo lasciare che Desio e la Provincia di Monza e Brianza riacquistino quella dignità persa negli ultimi anni, e Limbiate partecipi solo da "osservatore" al processo.
Ho già proposto ad un Consigliere Comunale, Edoardo Brami, di fare sua la mia proposta di adoperarsi per dare la cittadinanza onoraria ad un simbolo dell'antimafia.
Proposi Saviano, ma lo stesso Don Ciotti dell'associazione Libera meriterebbe lo stesso riconoscimento.

Staremo a vedere. Sperando che questa volta la risposta non sia "il regolamento ci vieta di dare tale riconoscimento" come purtroppo mi disse un esponente dell'ex Alleanza Nazionale.

martedì 19 luglio 2011

Scusate se al ricordo del G8 preferisco quello di Borsellino


Il g8 di Genova è una brutta pagina della storia recente italiana. Abusi e scorrettezze delle forze dell'ordine, già acclarate, dall'altra parte una enorme violenza segnata da un tentato omicidio seguito da un omicidio "riuscito", purtroppo. Prima il tentativo di lanciare un estintore contro un carabiniere seguito da uno sparo fatale al giovane Giuliani.
Una brutta storia. Ma in Italia, com'è ovvio, tutto viene strumentalizzato, da quei politici che dovrebbero quanto meno avere l'ambizione di ergersi a parte migliore della società, al contrario si accontentano di parlare alla pancia dei cittadini (gli ingenui rimasti).
Il ricordo va al ragazzo prematuramente scomparso, a quel tragico evento.

Ma oggi si ricorda un altro personaggio della nostra storia, di caratura notevolmente superiore, per il servizio dato allo Stato: Paolo Borsellino.
Lui è davvero un eroe dei nostri tempi. La sua è una morte innocente. Perseguiva un bene più alto, la giustizia, senza però rinunciare alla propria integrità morale o abbandonarsi alla violenza.

Oggi è il Paolo Borsellino Day. Simbolo dell'Italia onesta.

giovedì 14 luglio 2011

Da che pulpito viene la predica....

Vergognosamente copio e incollo un post di facebook relativo alle accuse dei Romeos circa l'aumento delle tasse dell'attuale amministrazione:

" E comunque, andando sui contenuti di questo volantino, a proposito di "mettere le mani in tasca dei cittadini"...vogliamo ricordare chi ha RADDOPPIATO l' addizionale IRPEF comunale (dal 0,3% al 0,6%, cioè il massimo stabilito dalla legge)?
Risposta: Antonio Domenico Romeo.
Vogliamo ricordare chi ha AUMENTATO l' ICI alle attività commerciali e produttive di Limbiate (alla faccia di sostenere ed aiutare l' economia...)?
Risposta: Antonio Domenico Romeo.
Vogliamo ricordare chi, nel giro di poco tempo, ha RADDOPPIATO LA TARSU?
Risposta: Antonio Domenico Romeo.
A tal proposito, un conoscente che risiede a Solaro, con un appartamento esattamente analogo al mio, paga 180 euro all' anno di Tarsu, io invece 240....
Vogliamo anche occuparci gentilmente del servizio di raccolta rifiuti mettendolo in competizione sul mercato o vogliamo continuare con quella specie di elefante (nei cui consigli di amministrazione siedono tutti i partiti) denominato GELSIA?

Antonio Domenico Romeo, in dieci anni, sull' argomento ha fatto "o" con il bicchiere, auspico una celere CONCRETA inversione di rotta...

Ultime considerazioni sull'estate limbiatese


Parlo ora poi mi taccio. Estate in Piazza è diventato un caso nazionale. La minoranza si straccia la vesti: Mestrone "è preoccupato", Picozzi "esige le scuse", Romeo ha altre "grane", Di Fazio e Romeo junior n.p., i leghisti non cantano l'Inno (e Traina s'incazza)...
Il teatrino della politica limbiatese aggiunge un'altra perla alla collezione. Dopo un volantino che richiama alle armi gli elettori meno "attenti" (eufemisticamente parlando), che rispolvera i luoghi comuni più duri a morire (dalla xenofobia alla sterile polemica del logo del Comune sul volantino del Pd fino all'accisa sull'energia elettrica che il LORO governo costringe ad aumentare), ecco l'epilogo della saga del signore dei tranelli: il bluff dei Romeos.
La festa c'è, tutta l'estate, tutti i weekend: musica live per teenager, musica da balera per le signore, mercatini, ristorante, negozi aperti... S'aggiungano le feste dei quartieri, i friulani...
Non è abbastanza! Il PdL chiede di più! In tempo di crisi puoi tagliare le agevolazioni per asili, famiglie numerose, lavoro dipendente, sanità pubblica, ma MAI puoi toccare il concerto di Fausto Leali, Meneguzzi, Merola (buon anima), Pupo, Grignani, Alexia e Umberto Tozzi!

Q-U-A-R-A-N-T-A-M-I-L-A E-U-R-O che De Luca deve cacciare!

Sapete cosa si può fare con 40 pippi? Si può dare un prestito con tasso agevolato ad una giovane educatrice per aprire un asilo nido.
Vogliamo rispondere davvero coi fatti ai venditori di fumo che purtroppo rappresentano la destra di Limbiate (dico purtroppo perchè un moderato vorrebbe avere una coalizione più matura e seria magari da appoggiare in futuro)? Bene, stanziamo quei denari per un progetto di questo tipo.
Offriamo la possibilità ai giovani di realizzare un progetto da mettere al servizio della Comunità.
Allora cari Romeos: meglio Tozzi o 60 bambini che non sono costretti a crescere lontani dalla propria Comunità?

mercoledì 13 luglio 2011

Al primo punto il sociale

Anche Limbiate partecipa all'iniziativa promossa dalla Provincia di Monza e Brianza per l'occupazione femminile ed il reinserimento nel contesto lavorativo in seguito alla nascita di un figlio.
Limbiate dà un contributo massimo di € 200,00 per l'utilizzo di servizi della prima infanzia, tra cui l'asilo nido, le cui rate non sono propriamente abbordabili.
Insieme alla lodevole iniziativa rileviamo anche il servizio di voucher di € 1000,00riconosciuto a quelle piccole imprese che assumono madri con figli sino a 5 anni di età.
In un contesto di crisi quale il nostro, sono piccole boccate di ossigeno degne di nota.
Limbiate ha aperto una nuova fase, superando l'epoca delle opere faraoniche, e puntando sui problemi quotidiani dei cittadini: lavoro, spese familiari, scuola, anziani non autosufficienti.

Per maggiori informazioni:
http://www.comune.limbiate.mi.it/pubblicazioni/news/news_dettaglio.asp?ID_M=112&ID=395

mercoledì 6 luglio 2011

Voglio le scuse da Brami

Ieri Edoardo Brami si è dimostrato un black bloc... Con parole offensive e intimidatorie ha umiliato il povero Picozzi Eugenio, che, vittima del sopruso, ha preteso le scuse.
Cosa è accaduto?
Tutto ebbe inizio con l'ennesima proposta pro giovani, donne, animali, piante, pace nel mondo, avanzata da Antonio Romeo, per la nomina del vice presidente del Consiglio Comunale.
Al che interviene Brami. "Come mai non avete proposto un giovane anche alla presidenza Commissione Bilancio?" dove è stato votato sì un Romeo, ma non il giovane Giuseppe, bensì papà Antonio Domenico, nè tantomeno si è scelto un giovane alla presidenza del Consiglio Comunale dell'ultimo mandato di centrodestra, dove non c'era proprio uno sbarbato, ma Eugenio Picozzi.

Scandalo!!! Picozzi chiede la parola, e chiede le scuse di Brami. Ma per cosa? Il candidato sindaco della destra parte con una nota strappalacrime, dicendo che non ha potuto studiare, che non augura a Brami la vita che ha fatto lui...tutti elementi superflui ai fini della discussione, nè oltre tutto oggetto dell'intervento di Brami. Chiude chiedendo le scuse del giovani piddino.



Picozzi ha fatto un bel collage: Brami parla di laurea perchè Romeo si chiede, ironicamente, se le lauree dei tanti giovani del Consiglio Comunale siano state comprate, dopodichè l'ex sindaco propone un giovane alla vicepresidenza del Consiglio.
Picozzi ha superato sè stesso, creando una polemica dal nulla. Picozzi non si smentisce e si rivela inadatto, forse non all'altezza, ad un dibattito politico, non perchè non sia laureato ma semplicemente per mancanza di qualità politiche e dialettiche. Ci si può migliorare, certo, ha 5 anni di tempo per dimostrarlo. Ma se vuole emulare i suoi colleghi più "sgamati" forse gli conviene qualche intervento in meno in Consiglio e maggiore ascolto (e comprensione).

Resto dell'idea che la perdita di Romeo, nel caso di condanna, per l'opposizione sarà un colpo durissimo.

Ultima nota: Romeo non guarda negli occhi nessuno dei Consiglieri di maggioranza se non uno, Fortunati. Lo ritiene evidentemente l'unico degno di rispetto e con il quale possa competere ad armi pari.

Ora vado a denunciare Brami, l'ultima volta che mi ha salutato era evidente la sua intenzione denigratoria verso i laureati in Scienze Politiche con indirizzo politologico....(??!!).....

sabato 2 luglio 2011

Considerazioni sugli ultimi eventi della settimana

Elezione Alfano, scarcerazione Strauss Kahn.

1) Berlusconi nomina Angelino nuovo segretario del partito, per acclamazione generale e standing ovation. Messi a tacere eventuali dissensi o proposte alternative al giovani ministro. Il tutto è apparso molto televisivo, cosa potevamo aspettarci dal Cavaliere?
Interessante un punto del discorso di Alfano: ha pronunciato il termine "onesti".
"Non tutti sono onesti" nel partito di Silvio. Mai Silvio avrebbe fatto una dichiarazione del genere, guai a intaccare il "prodotto pdl". Il PdL è come una pentola della Mondial Casa, inossidabile, perfetta cottura (dei polli che li seguono), conveniente!
No, Alfano non ha l'animo commerciale di Silvio. Questo è il primo elemento e la prima connotazione del nuovo corso. Basta slogan senza arte nè parte, l'elettorato lo chiede, il suo elettorato. Le elezioni lo hanno dimostrato, le difficoltà della vita hanno spinto anche i più drogati di Silvio ad aprire bocca, ad esprimere anche solo un piccolo dissenso verso l'operato del Governo.
Alfano deve sapere cogliere il malessere, proporre una nuova ricetta.
Ma il PdL è tutto unito intorno ad Angelino? Io non credo. E dopo l'uscita di Silvio l'implosione sarà inevitabile, a meno che lo stesso Angelino riuscirà a ricomporre tutte le tessere del mosaico pidiellino.
A proposito di tessere. Singolare anche la contrarietà netta (mai sentita fin d'ora) rispetto al ruolo delle tessere nella scelta della guida del partito. "Non può vincere e guidare il partito soltanto chi può permettersi più tessere": della prima crepa della plutocrazia berlusconiana è responsabile il suo delfino.

2) Adesso si chieda scusa a Strauss Kahn. Ma non con un trafiletto nell'ultima pagina economica del giornale, ma con un titolo a 9 colonne: "Strauss Kahn non è colpevole", "Strauss Kahn non è un maniaco", "La cameriera è una grande stronza", io consiglio questi titoli.

La tendenza a sbattere il mostro (ipotetico) in prima pagina infangando e stroncando le carriere, e la mancanza di umiltà quando ci si accorge di avere toppato, è un atteggiamento trasversale che parte da Travaglio e arriva a Belpietro passando per Sallusti.
Dopodichè, rilevo che per l'ennesima volta lo strumento mirato delle intercettazioni telefoniche è stato decisivo. Conclusione: se non vogliamo infangare o condannare prima della sentenza gli indagati, non colpiamo chi si limita a "intercettare" ma colpiamo il giornale che pubblica insieme al magistrato che passa le conversazioni più scottanti.
Ma dev'essere chiaro un punto: dopo avere assodato i colpevoli di questa o quella inchiesta, allora sì che sbattiamo in faccia ai cittadini la realtà e sarà soltanto allora che tutte le intercettazioni determinanti ai fini dell'inchiesta dovranno essere pubblicate.

giovedì 30 giugno 2011

Classe Prima di via Giotto: chi è il responsabile?

Finiamola col buonismo associato al vittimismo. Dico semplicemente che i primi a remare contro la più antica località di Limbiate (insieme a Mombello) sono gli stessi residenti. Devono essere loro i primi a farsi carico del rilancio di Pinzano, e della difesa delle proprie risorse e ricchezze presenti sul territorio, la scuola è una di queste.
Non diamo colpe strumentali all'ex Sindaco, nè tanto meno all'attuale giunta, il punto è molto semplice: io, genitore pinzanese, spinto da un luogo comune che è bene eliminare una volta per tutte, prediligo l'ambita e efficiente scuola di via Pace all'altrettanto efficiente scuola di via Giotto.
Tutti qui.
Pinzano, per un vero rilancio, che a mio avviso è già partito grazie alle associazioni sempre in prima linea per dare ai propri concittadini momenti di festa e di svago, oltre ad una sostanziale riorganizzazione viabilistica, deve fare i conti con la mentalità dominante che fatica a scemare.

La comunità di Pinzano è viva e molto legata al proprio territorio, deve favorire il rilancio della scuola di via Giotto contando sulla professionalità dei docenti che non hanno nulla da invidiare a via Pace, scuola altrettanto valida.
Pinzano non può permettersi di perdere la classe prima, sarebbe una perdita enorme.

mercoledì 29 giugno 2011

dall'intervista a Giuseppe Gennari sull'inchiesta INFINITO

Traggo dall'intervista presente su Corriere.it a Giuseppe Gennari:

Spesso la mancanza di collaborazione delle amministrazioni nella lotta alla mafia non è omertà, ma è reciproca convenienza e collaborazione.

In Piemonte alcuni politici dichiaravano "Pensavo che fossero persone per bene"...ma davvero non sono riconoscibili? No, alcuni sono "mafiosi storici", i politici non possono non sapere.

Non sono individuabili nella politica soggetti presenti in pianta stabile nelle organizzazioni mafiose. Il concorso esterno in associazione mafiosa si è ridotta a poca cosa, le prove devono essere molto forti per accusare di questo reato i politici: c'è un vuoto normativo.

I mafiosi hanno interesse a mantenere rapporti con la politica della Lombardia. E la politica è interessata ad avere voti. Ciò porta a contatti che sfociano a relazioni o progetti di investimenti che sarebbe meglio non ci fossero.

martedì 28 giugno 2011

Il dissesto finanziario del Comune di Limbiate e la lana caprina


"Il mio post è preoccupato", chiedo scusa se non ho chiesto i copyright al consigliere Mestrone del Popolo delle Libertà (si, è lo stesso che nel primo consiglio comunale ha dichiarato che il pdl è molto sensibile ai temi della famiglia..., con conseguente ilarità generale, io avrei aggiunto "della famiglia .... allargata").
Questo consigliere era assessore all'ambiente nella vecchia giunta.

Ieri consiglio comunale "teatrale" grazie all'apporto di due professionisti della scena politica: Antonio Romeo e Luca Mestrone. Il primo ha messo da parte il fioretto della prima uscita (dove parlava con il cuore in mano di giovani, donne, amicizia... sembrava Don Sturzo), il secondo poteva competere con il grande Vittorio Gassman.
Hanno giustamente iniziato a fare opposizione, molto sterile però. Aggrappati alla questione di lana caprina, perchè questo è, checchè ne dicano esponenti di minoranza ma anche di maggioranza, relativa all'elezione del Presidente del Consiglio Comunale.
Come era già stato preventivato, Schieppati non è stato eletto al primo scrutinio che necessitava della maggioranza dei 2/3 del Consiglio Comunale.
Ma penso che i Romeo's abbiano fatto bene a polemizzare sul tema oggetto della serata (interminabile oltre tutto). Sì perchè questo è stato l'ultimo tentativo di recuperare quella credibilità che da domani scemerà del tutto. Quando si inizierà finalmente a discutere del dissesto finanziario lasciato da un commercialista. Mostrati alla luce del sole splendente di questi ultimi giorni i conti in rosso che la sua giunta ha lasciato in eredità a De Luca.
E' qui che i nodi verranno al pettine; e non sarà la vittoria di Pirro di ieri sera a cancellare la malagestione dei fondi del Comune di Limbiate, le consulenze milionarie (costi 10 volte superiori rispetto a Solaro), gli oneri di urbanizzazione mai incassati, i licenziamenti facili a spese del cittadino.
E' lì che l'attuale giunta dovrà mettere all'angolo i tanto spavaldi politicanti, autori della gestione ballerina degli ultimi anni, ed assisteremo, se l'attuale maggioranza coglierà l'occasione (e in questo credo che Archetti debba ben presto tornare a fare il Consigliere Comunale) ad una scoppola di dimensioni bibliche. E forse riusciremo ad evitare il dissesto finanziario del Comune, che sarebbe un primato umiliante per un Comune della ricca Brianza.

lunedì 27 giugno 2011

C'è in gioco un bene più grande

Cerco di chiarire il motivo, o i motivi, per cui la sinistra fatica, una volta ottenuta una responsabilità di governo, a portare a termine il mandato seguendo un certo criterio logico dettato da un programma di governo condiviso (in teoria).
Potrei indicare alcune parole chiave: mancanza di riconoscimento dell'autorità, protagonismo e frammentarietà della proposta politica (elementi legati tra loro da doppio filo).

La sinistra negli ultimi anni viene chiamata molto frequentemente "le sinistre", astuzia verbale per indicare la frammentarietà e mancanza di orizzonte comune. Ciò è dovuto, se vogliamo dare un interpretazione positiva, alla presenza di "più teste pensanti" che giustamente vogliono dire la loro perchè hanno un contributo da dare alla discussione.
Ma è proprio questo il punto e la chiave: la discussione. La sinistra è in balia dell'eccessivo "discussionismo" perchè tutti devono poter dire la loro; ma manca uno sbocco concreto in tutto questo "parlare": la decisione dell'autorità. E da cosa deriva l'autorità se non da una maggioranza di voti?

Ma come, ci lamentiamo del despota che decide tutto e poi ci lamentiamo se non assistiamo ad una discussione politica? Beh, non mi lamenterei se tutto questo avvenisse all'interno di una associazione culturale che non ha "responsabilità di governo", ma il mio voto non deve essere stato vano: non ho scelto l'immobilismo, ma un'alternativa di governo.

Cosa manca alla sinistra, ed ai componenti afflitti dalla "mancanza del rispetto di un'autorità"? E' presto detto: accettare la sconfitta.

Poniamo che entro un ipotetico governo nazionale guidato da Bersani, la maggioranza del consiglio dei Ministri prenda una decisione su un tema ambientale. E poniamo che ci siano due ministri "verdi".
Ecco, i ministri dissentono, votano legittimamente contro, dopodiché devono adeguarsi e non minare il capo del governo tentando di "dissociarsi" con dichiarazioni ad effetto o, peggio, ultimatum al capo del governo (conosciamo bene i diktat dell'ultimo governo Prodi). Cosa comporta tutto questo? Immobilismo e il nascere di un cancro, che legittima chiunque a ricattare e, alla lunga, a contribuire all'implosione.

Decidere è scontentare qualcuno per un bene più alto, per cui, del resto, hanno lottato tutti, una proposta di alternativa di Governo che non sia la conservazione dello status quo ma sia davvero qualcosa di dinamico.

Ma c'è anche qualcosa di più innato che determina la continua "presa di distanza" o "puntare il dito" di tanti. L'eccessivo protagonismo. Qui non si tratta di politica, ma di elementi di psicologia: il desiderio mai pago di salire sul piedistallo per recitare la parte del vate. Per quella forma sterile di appagamento che può dare il proprio nome sul giornale.
Dove sta l'umiltà? Ma soprattutto, hanno forse a cuore il paese questi "protagonisti del nulla"?
Io dico di no. Non hanno un orizzonte o un progetto per il paese.

Ovviamente dall'eccesso di protagonismo "sterile" derivano i mali della sinistra: frammentarietà nella proposta, liti interne con disconoscimento dell'autorità eletta, per arrivare all'immobilismo.

giovedì 23 giugno 2011

Lettera ai parassiti della vita pubblica


Una delle categorie più in voga negli ultimi 100 anni è quella della zecca o parassita aggrappato alla macchina pubblica.
Queste persone non hanno nè arte nè parte, ma hanno una innata predisposizione all'aggrapparsi a un angolo della poderosa e maestosa macchina pubblica che elargisce stipendi e indennità varie a palate, come una nave che fa acqua in ogni dove, o come una scrofa da cui strappare qualche pezzettino di carne, tanto non si butta via niente.
Queste persone hanno anche una forte componente egocentrica, utilizzano strumenti adeguati per ottenere quel pizzico di notorietà che dà loro il senso della propria esistenza, ma sono dei falliti.
La firma in calce ad una dichiarazione ad effetto, il faccione a pagina 34 del giornale locale che leggono in trenta cristiani (parenti e amici inclusi).
Persone che prendono tanto dalla mamma pubblica, ma che nulla hanno dato alla comunità. Anche perchè non hanno competenze. Accettano lo status quo, anzi, proprio per questo "fanno politica", al contrario, altri "FANNO POLITICA" per cambiare lo status quo.
La politica è per loro trasportare voti a destra e a manca, sfruttarli promettendo magari l'eden, o magari non promettendo nulla, ma "siccome sei mio amico, anche se non hai alcuna capacità che non sia quella di sedersi al tavolo e chiedere un posto all'ente partecipato dal Comune o dalla Provincia, ti voto lo stesso (bravo minchione)". E dopo averli sfruttati, portare i voti al più forte, e come uno zerbino, senza toccare un argomento, che sia uno, seriamente Politico, chiedere la seggiola.
Dunque dobbiamo liberarci di queste persone, che qualcuno ritiene "potenti", perchè stanno là, a fianco al boss di turno, ma se poi esuli dal discorso dei voti e della tattica per arrivare all'assessorato, ti accorgi che queste persone non meritano alcun rispetto.

Voglio dirlo a chiare lettere, E' TREMENDAMENTE IPOCRITA RISPETTARE TUTTI. Io voglio avere la libertà di dire che NON RISPETTO questa feccia umana, che non ha ambizioni nella vita, che aspetta il potente che gli dia un cenno affinchè possa sentirsi finalmente utile.
Non ho alcuna stima verso le persone che danno retta alla feccia paraumana, che promettono mari e monti (che non è la pizza...) perchè mi portano 100 voti.

Signori cari, che aspettate l'assessore amico per lavorare, tirate fuori i coglioni e sappiate emergere in questo mondo ad armi pari con tutti.
I migliori devono emergere, gli amici degli amici, senza competenze, devono affogare. L'epoca del buonismo (e forse della presa per il culo?) deve finire una volta per tutte.

Per concludere: le persone che tanto hanno preso da 50 anni a questa parte, e poco hanno dato, sono pregate di farsi da parte, perchè nulla valevano un tempo e meno ancora valgono oggi, perchè non hanno avuto l'accortezza ed il buon senso di ritirarsi a vita privata.

Auguro a tutti loro miglior vita, nell'aldilà...alla faccia del rispetto.

domenica 19 giugno 2011

si parte col piede giusto

Inizia ufficialmente con il primo consiglio comunale il mandato di de luca. Non sono mancati momenti emozionanti, primo fra tutti l interminabile applauso al sindaco che non ha potuto che commuoversi. Il discorso del sindaco è stato corposo, ha toccato molti punti, primo fra tutti il concetto di solidarietà. Sono convinto che questa giunta si impegnerà in progetti meno sensazionalistici, meno d effetto. È forse finito il tempo delle piscine col tettuccio apribile, l ultima grande opera, non finanziata, ma sostenuta dal comune, sarà città satellite,mentre credo che la villa medolago vedrà qualche ostacolo.... il punto però fondamentale del discorso del sindaco, che molti, come me, si aspettavano,è stato quello che affrontava il tema criminalità organizzata infiltrata: de luca ha dichiarato che il comune si costituirà parte civile nella inchiesta infinito. Mai romeo e picozzi avrebbero assunto questa posizione,inspiegabilmente. Due parole sugli interventi. Medaglia d oro ad arcerito di idv per entusiasmo e fermezza, apprezzato anche da romeo, a cui do una meritata medaglia d argento. Male invece gli altri esponenti dell opposizione. Bene brunato di limbiate solidale,così come fossati, schieppati e ghezzi.

venerdì 17 giugno 2011

Ecco tutte le deleghe della squadra di De Luca

Dal Giornale di Desio:


 E' lungo l'elenco di deleghe che il sindaco Raffaele De Luca ha distribuito ai sei assessori che ha scelto per formare la sua squadra. Al vicesindaco Angela Ripamonti (Pd) spettano Risorse umane, Risorse economiche, Formazione del personale, Semplificazione.Franca Basso (Pd) è alla guida del settore sociale e assume le deleghe a Politiche per la comunità, Servizi per la persona, Interazione con l'associazionismo, Nuove e vecchie povertà, Integrazione, Pari opportunità. L'assessore più giovane, Daniele Lodola (Limbiate solidale) cura invece Cultura, Politiche familiari, Sport, Nuove generazioni, Grandi eventi. Andrea Pelegatta (Pd)è assessore a Protagonismo giovanile, Partecipazione, Promozione dello sviluppo economico. A Paride Tatti (La Sinistra) vengono affidati Lavori pubblici, Promozione dell'ambiente, Mobilità e Beni comuni, Tecnologie, Polizia urbana. Rosa Sessa (Idv) ha le responsabilità di Scuola e Servizi educativi. Il primo cittadino ha mantenuto per sé le deleghe a Protezione Civile, Attuazione del programma, Legalità, Attuazione di progetti speciali. Ad interim assume anche la delega all'Urbanistica e alla Pianificazione del territorio. Nomine e deleghe saranno ufficializzate sabato 18 giugno durante il primo consiglio comunale che sarà all'aperto in piazza Aldo Moro alle 20,30.

mercoledì 15 giugno 2011

Berlusconi è morto

Sono sempre stato piuttosto prudente, non ho mai sottovalutato i colpi di coda e le risalite del Premier. E' un lottatore, questo è indubbio.
Ora invece sono convinto che Silvio sia morto.
Non lo rilevo dalle "discutibili" vittorie della sinistra, che in fin dei conti non ha raccolto nulla di più rispetto al passato.
A punire Berlusconi è stata la sua creatura prediletta: il tubo catodico.
Berlusconi "non tira più", ha perso appeal, autorevolezza nei suo interventi. Berlusconi stanca.
L'audience di Porta a Porta nella puntata dedicata alle televendite del Premier ha sancito non solo il fallimento di questo Governo (che ora tenta la carta Fisco con il suo Ministro più credibile e stimato trasversalmente), ma la fine di Berlusconi, politica si intende.
L'audience, in questo Paese, è il dato più autorevole, più di ogni statistica, da Pagnoncelli a Piepoli, per misurare la salute del premier...
Non voglio però sembrare troppo ottimista: fine del Premier sì, fine del modello culturale berlusconiano...andiamoci piano.
Il modello culturale berlusconiano è entrato nelle ossa, più o meno consapevolmente, e non escludo (ma ne escludo tuttavia la portata, impareggiabile a mio avviso, rispetto al fenomeno Berlusconi, quantomeno per i prossimi 20 anni) un nuovo "berluschino".

sabato 11 giugno 2011

La squadra di De Luca

Ecco i nomi scelti da De Luca:  Angela Ripamonti (PD - Vicesindaco), Andrea Pellegatta (PD), Franca Basso (PD), Paride Tatti (SeL), Daniele Lodola (Limbiate Solidale) e Rosa Sessa (IDV).
Più che i presenti fanno notizia gli assenti: Sandro Archetti, Giulio Fossati, Roberto Pizzi, personalità strettamente legate ai propri partiti (PD, SEL, IdV). 
Avrà scontentato qualcuno il Sindaco? Certo è che questi nomi non sono particolarmente vincolati ai partiti, nonostante ne facciano parte. Sembra che De Luca abbia scelto persone di sua fiducia coi quali ha stretto legami personali che esulano dalle classiche trattative tra partiti. 
Staremo a vedere, ciò che è importante è la totale novità della squadra di governo, nonchè del consiglio comunale.

Dimostriamo che i tempi sono cambiati davvero: cittadinanza onoraria a Saviano

Ora è il momento giusto. Diamo un segnale netto contro la criminalità organizzata, opponiamoci frontalmente al malaffare e alle infiltrazioni mafiose nel nostro Comune.
Come? Con la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Rifiutata a Pavia dai gruppi consiliari di PdL e Lega, diamo noi un segnale forte.
Invito i gruppi più sensibili alle tematiche su legalità e trasparenza a fare il primo passo, ma sarebbe un bel segnale se tutti i gruppi consiliari presentassero una proposta di così grande portata simbolica: la Brianza dice basta al malaffare!

venerdì 10 giugno 2011

Perchè ha perso il centrodestra a Limbiate?

Lo ammetto, al ballottaggio non mi aspettavo la vittoria del centrosinistra. I 6 punti di distacco insieme alle trattative della settimana precedente che avevano visto l'Udc sostenere, ufficialmente, il candidato Picozzi, rappresentavano per me un mix esplosivo che avrebbe portato ad una vittoria della destra.
Mi sbagliavo tremendamente.
Perchè la gente non ha più votato in massa, perchè così è stato nel 2006, il centrodestra limbiatese?
Credo per una serie di motivi e percezioni che nel tempo hanno logorato l'immagine vincente dell'ex sindaco: per una opposizione incisiva e nel merito delle questioni; per alcuni scandali non propriamente politici che hanno coinvolto l'amministrazione, seppur marginalmente, ma sotto l'aspetto dell'immagine sufficienti a colpire nel segno e macchiare l'attività della giunta; per la mancanza dell'uomo forte e leader indiscusso del centrodestra limbiatese, l'ex sindaco appunto che non ha potuto questa volta gareggiare; infine per l'implosione del centrodestra che ha perso l'ala moderata, per il vento che da Milano ha soffiato anche nella Brianza (da Desio a Limbiate passando per Arcore) e per la scelta più che mai azzeccata del centrosinistra di candidare il dottor De Luca. Sono convinto che a vincere sia stato soltanto lui, non i partiti.

giovedì 9 giugno 2011

Due o tre pensieri sul Referendum

Domenica si rivota. Solo negli ultimi giorni s'è diffusa la notizia (per altro nemmeno su tutti i tiggì), le attenzioni prima erano rivolte al Pisapia Show...
I temi sono molto delicati ma anche molto tecnici.
Lungi da me l'intenzione di affrontare punto per punto i vari quesiti.
Ma voglio contestare una volta per tutte questa ennesima semplificazione dei temi: per favore finiamola di buttare in caciara e raccogliere le masse puntando sulla loro pancia e sui loro istinti.
Non mi piace, nè a destra con la questione immigrati (alias: l'invasione barbarica...) nè a sinistra con questi referendum (vogliono rubarci l'acqua...), che si affrontino tali questioni così delicate con cotanta superficialità, approssimazione e parzialità.
Le parole d'ordine scelte dai sostenitori del Sì sono in parte condivisibili, ma i toni "vendoliani" rendono tutto lo sforzo degli organizzatori, a mio modesto parere,  vano e poco meritevole di attenzione.
Dopodichè, questo referendum ha assunto una chiara connotazione politica, e, guarda un po', l'ennesima consultazione pro o contro Berlusconi. Forse non era nelle intenzioni dei comitati organizzatori, ma è evidente che media e alcuni partiti (che forse si sarebbero astenuti se il referendum non si fosse trasformato in un voto antiberlusconiano) abbiano strumentalizzato temi così altamente tecnici e delicati contestualizzandoli nella sterile e stantìa polemica politica quotidiana.
Ma tant'è, siamo in Italia, chi non ama il Premier non può che recarsi alle urne e dare un'ulteriore sberla nella speranza che sia quella definitiva (ma dubito).
Nel merito dei quesiti, ritirerò tutte le schede, sulle tre relative ad acqua e nucleare mi asterrò perchè ritengo il referendum mal posto, e non amo banalizzare questioni così tecniche. Il sì invece, convinto, andrà sulla scheda del legittimo impedimento, perchè, malgrado la norma si sia sostanzialmente svuotata nella propria funzione, è il simbolo del malcostume e del "malgoverno" berlusconiano, a miei antipodi.

martedì 31 maggio 2011

Sostegno alle famiglie, servizi alla persona: spazio al sociale

Coltivo una smisurata fiducia nei confronti del nuovo Sindaco...Vorrei che consultasse chi di dovere, partiti, cittadini, associazioni, opposizione, ma che alla fine fosse lui, e soltanto lui, a decidere. Non ho nulla contro i partiti, che hanno un ruolo fondamentale di raccolta del consenso, ma De Luca non deve snaturarsi, è stato votato per quello che è. Decidere è anche scontentare qualcuno per un bene più grande. Fino ad oggi i provvedimenti sono stati molto sensazionalistici, s'è fatto un teatro e una piscina, concertoni di mezza estate, tutte cose gradite ai limbiatesi.Adesso è il tempo di pensare a cose più concrete, magari più nascoste e non da prima pagina. Forse non vedremo i cartelli "stiamo cambiando Limbiate", anche se, e credo molto in questo, i cittadini saranno consapevoli di cambiamenti profondi senza doversi autoconvincersi guardando un cartello lungo il marciapiede.Adesso servono servizi alla persona, aiuti ai ceti più deboli, sostegno agli affitti. E poi asili, case di cura, sostegno a nuove attività imprenditoriali giovanili.Ovvio che non deve mancare il divertimento: la musica in piazza rientra nei servizi che un Comune deve saper fornire, anche questo è "pensare ai cittadini". Ma non voglio pensare che un concerto di Umberto Tozzi pagato 30mila euro sia l'unico mezzo per dare prestigio alla nostra città!Una casa di riposo che abbia prezzi più abbordabili rispetto ai 3000 euro mensili di qualche casa di cura della nostra zona, asili a sufficienza per evitare la vergogna delle liste d'attesa per i bambini limbiatesi che già oggi vanno a Senago o altrove, e poi una tutela dell'ambiente violentato da piani di urbanizzazione suicidi.Il consiglio che vorrei dare a tutti voi è di non aspettarsi semplicemente qualcosa dalla giunta, ma fornire il proprio contributo anche soltanto sollevando questioni, problemi relativi alle vostre zone, situazioni difficili e disagi tra i vostri conoscenti o parenti. Non siate cittadini passivi che hanno esaurito la propria funzione in quella cabina elettorale. Raffaele sarà sicuramente disponibile ad ascoltarci, tutti.Ieri ho abbracciato De Luca come se fosse un amico da vent'anni... Coltivo una smisurata fiducia nei suoi confronti...
Vorrei che consultasse chi di dovere, partiti, cittadini, associazioni, opposizione, ma che alla fine fosse lui, e soltanto lui, a decidere. Non ho nulla contro i partiti, che hanno un ruolo fondamentale di raccolta del consenso, ma De Luca non deve snaturarsi, è stato votato per quello che è. Decidere è anche scontentare qualcuno per un bene più grande. 
Fino ad oggi i provvedimenti sono stati molto sensazionalistici, s'è fatto un teatro e una piscina, concertoni di mezza estate, tutte cose gradite ai limbiatesi.
Adesso è il tempo di pensare a cose più concrete, magari più nascoste e non da prima pagina. Forse non vedremo i cartelli "stiamo cambiando Limbiate", anche se, e credo molto in questo, i cittadini saranno consapevoli di cambiamenti profondi senza doversi autoconvincersi guardando un cartello lungo il marciapiede.
Adesso servono servizi alla persona, aiuti ai ceti più deboli, sostegno agli affitti. E poi asili, case di cura, sostegno a nuove attività imprenditoriali giovanili.
Ovvio che non deve mancare il divertimento: la musica in piazza rientra nei servizi che un Comune deve saper fornire, anche questo è "pensare ai cittadini". 
Ma non voglio pensare che un concerto di Umberto Tozzi pagato 30mila euro sia l'unico mezzo per dare prestigio alla nostra città!
Una casa di riposo che abbia prezzi più abbordabili rispetto ai 3000 euro mensili di qualche casa di cura della nostra zona, asili a sufficienza per evitare la vergogna delle liste d'attesa per i bambini limbiatesi che già oggi vanno a Senago o altrove, e poi una tutela dell'ambiente violentato da piani di urbanizzazione suicidi.

Il consiglio che vorrei dare a tutti voi è di non aspettarsi semplicemente qualcosa dalla giunta, ma fornire il proprio contributo anche soltanto sollevando questioni, problemi relativi alle vostre zone, situazioni difficili e disagi tra i vostri conoscenti o parenti. Non siate cittadini passivi che hanno esaurito la propria funzione in quella cabina elettorale. Raffaele sarà sicuramente disponibile ad ascoltarci, tutti.

sabato 28 maggio 2011

Avverto un cambiamento...

Ma davvero qualcosa sta cambiando? Davvero questo vento di cui si parla ha la forza di spazzare via quanto di peggio s'è visto negli ultimi anni nei Comuni, Province, Regioni e al Governo Nazionale?
O forse è solo poesia? Retorica ben riuscita?
Io penso che stiamo vivendo davvero un cambiamento, forte. E' il regime mediatico a crollare e insieme il suo padre fondatore.
La televisione ha dato i primi segnali del declino. Un declino di una certa impostazione che dire culturale è eccessivo. Diciamo di un approccio superficiale alla vita. Della risposta facile che non risolve nulla, della battuta che rimanda a domani i problemi.
E così Silvio Berlusconi "non tira più"... La televisione non perdona, l'Auditel si sta dimostrando la più forte opposizione al Governo Berlusconi, il figlio che si ribella al proprio padre. Questo sta avvenendo.
E dall'altra parte? Non c'è una sola parte politica che si oppone alla "cultura" berlusconiana, di cui tanto ci si aspettava: la rivoluzione liberale, la sburocratizzazione, la digitalizzazione, il trionfo del merito e dell'efficienza (quante volte abbiamo sentito parole come "Berlusconi è riuscito a far funzionare le imprese, saprà far funzionare l'Italia...", e invece poi ti accorgi che l'Italia s'è rivelata un mezzo per "foraggiare" le proprie imprese...).
Chi ha una visione pulita dell'Italia non può più accettare tutto questo.
 E poi c'è Pisapia.
Pisapia è, paradossalmente all'età di 62 anni, l'opposizione nuova, quella che mancava. L'opposizione che risponde al giullare con proposte concrete, ma col sorriso, con l'ottimismo. Per la campagna elettorale di Pisapia si sono scomodati registi di cortometraggi e società civile non soltanto, e noiosamente, indignata, ma che è divenuta indifferente a qualcosa che oggi possiamo considerare morta politicamente, la figura del premier. Pisapia non ha raccolto le provocazioni della Moratti, e questo, al di là dei risultati elttorali, l'ha premiato.
Ci si è liberati della zavorra che rendeva la sinistra o le opposizioni un vuoto di contenuti e semplicemente la negazione di Berlusconi.
E' un passo avanti decisivo. I più grandi cambiamenti sono partiti da Milano. Forse dovremmo smetterla di considerare Milano come semplice capitale finanziaria del Paese... Riconoscimento troppo tecnico, troppo grigio...
Oggi Milano è capitale di un rinnovamento culturale... Ecco, questo riconoscimento mi piace, più che grigio direi arancione...

martedì 1 febbraio 2011

Amor di Patria e Bene Comune

Amo l'Italia, amo la sua cultura nazionalpopolare che ha contribuito alla mia formazione, al mio relazionarmi con gli altri, che mi ha allietato e ancora oggi mi lega a questo Paese.
Amo la commedia italiana, i detti e i proverbi, i difetti ed i pregi delle regioni italiane, i dialetti, tutti...amo anche i luoghi comuni che devono restare tali, ma coi quali è bello scherzarci.
I genovesi taccagni, i brianzoli idem, i napoletani scansafatiche, i milanesi sempre di fretta, i siciliani omertosi, i piemontesi falsi e cortesi... ma tutti indispensabili e complementari per costruire un'identità condivisa.
E dal momento che amo il mio Paese in tutte le sue sfaccettature, pretendo che questo sentimento guidi i miei governatori.
Un libro di Magdi Allam si intitolava "Io amo l'Italia, ma gli italiani la amano?", io credo di no. Io credo che prevalga l'interesse prettamente individuale, cosa in sè nè positiva nè negativa, ma quando la soddisfazione personale lede quella del nostro vicino, ecco che occorre intervenire.
Ma la predominanza dell'interesse individuale si estrinseca in modalità e circostanze diverse. Dalle situazioni più quotidiane fino ai nostri politici.
E allora se pretendo l'amore per il nostro Paese non chiedo un miope nazionalismo anti-qualcosa, ma semplicemente il motore che ci spinge a migliorare la nostra vita, insieme a quella degli altri. Un patriottismo che ebbe la sua più alta rappresentanza con l'ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Non soltanto rispolverò la festa della Repubblica ma insistette molto col messaggio positivo del suo amor di patria.
Ma se non amiamo l'Italia, il bene pubblico, possiamo forse proporre ricette per guarirne i mali?
Aspettiamo con ancora una flebile speranza una guida innamorata del nostro Paese.