sabato 3 dicembre 2011

Centro storico, morti e feriti

Andiamo subito al sodo. Nel giro di meno di un mese la zona del centro storico di Limbiate perde 3 esercizi commerciali (elettricista, solarium, compravendita prodotti usati) e a Gennaio chiude un'edicola, sperando che venga rilevata da qualcuno.
Ora, Limbiate non ha mai avuto una forte vocazione commerciale e con l'apertura del centro commerciale probabilmente l'anima commerciale limbiatese è agonizzante.
La domanda è "Lasciamo il commercio locale attaccato alla flebo, steso sul letto di una casa di riposo, oppure prepariamo una cura ricostituente?".
Nessuna invettiva contro i grandi centri commerciali, non facciamo guerre contro i mulini a vento, non perdiamo tempo in invettive sconclusionate e fuori dal contesto in cui viviamo. E' sostanziale perdita di tempo.

Strumenti?
Partiamo dal presupposto che Limbiate centro è in condizioni drammatiche, ma non è morta. Aggiungiamo che serve la collaborazione di tutti, privati, proprietari delle abitazioni e corti che si affacciano lungo le vie centrali, amministrazione locale, commercianti. Questo è il punto piu delicato.

Serve un maggiore appeal. Occorre iniziare da poco, da piccoli eventi che colleghino i sopravvissuti negozi, che esaltino le peculiarità della città, e che se ne creino di nuove (il palio di Pinzano non ha una storia, ma le tradizioni da un momento storico dovranno pure partire).
Servono operazioni di marketing, serve anche un Marchio come sono diventati dei marchi alcuni Distretti Commerciali (penso ad Alba, a Ivrea...non stiamo parlando di Firenze o Volterra!).
Servono strumenti per avvicinare chi è interessato al prodotto che si voglia offrire, e penso ai parcheggi (piaga terribile per noi negozianti).
Servono prestiti per quei giovani interessati a nuove attività imprenditoriali (penso ad esempio alle operazioni di microcredito in Puglia).
Ma tutto deve partire da un accresciuto interesse verso il centro storico.

Insomma, se ne deve parlare, DEVE DIVENTARE UNA OPZIONE PER I CONSUMATORI CHE IL SABATO VOGLIONO FARE DUE PASSI, COMPERARE O SEMPLICEMENTE INCONTRARSI!
Da qui bisogna partire.

(...TO BE CONTINUED....)

1 commento:

  1. Caro Alessandro, ho letto con attenzione il tuo scritto. Come ben sai, sono un Agente di assicurazioni, ogni giorno mi confronto con molteplici realtà sociali ed economiche, da Malpensa a Milano, con una clientela sia retail che aziendale diffusa tra la provincia di Varese, quella di Monza e Brianza e quella di Milano. In tal senso, il centro di Limbiate è, a mio modesto avviso, il luogo più degradato e, consentimelo, squallido. Appeal commerciale: zero sottozero; appeal per l' incontro e la socializzazione: zero. Nulla e niente invita ad uscire il sabato, come tu scrivi, a fare una passeggiata e/o shopping, anzi! L' "invito" è a starsene ben lontani...Si pagano le scelte urbanistiche DISSENNATE di tanti anni fa, scelte che hanno prodotto nessuna viabilità commerciale e nessun ordine urbanistico che invitasse appunto ad uscire, a socializzare, a "consumare". In tempi più recenti, l' urbanizzazione della Piazza della Repubblica è esattamente paradigmatica di come NON si fa una piazza (bensì SOLO un maxi-condominio), di come mortificare ulteriormente un "centro" già di per sé non proprio attraente...
    La nota personale è la seguente: i responsabili di quelle scelte sono ancora "in giro" con la PRETESA anche solo di parlare ancora, con l' ARROGANZA di pontificare (pensa tu...), ti spiegano e catechizzano (pazzesco!). In tempi più recenti (ultimo decennio), l' interesse e l' attenzione degli amministratori per il centro storico è stata anche meno di zero e si è lasciato aumentare il degrado già esistente guardando in altre direzioni e focalizzando l' azione su altri obiettivi.
    Esempi di vie commerciali di comuni limitrofi (Senago, Cesano, non New York) dimostrano che esercizi di qualità vivono ugualmente nonostante i vari Auchan, Carrefour e compagnia: questo perché il mercato premia i negozi di qualità e non quelli "generalisti", premia i brands apprezzati e non quelli che sanno di anni '70. Da consumatore, infine, ti porto alcuni miei esempi: ho rinnovato il guardaroba professionale, altrove. Le auto pure, altrove. Elettronica, computers, smartphone e tablet, sempre altrove. Vacanze acquistate altrove, alimentari pure. L' unico fornitore di servizi professionali che ho a Limbiate sei tu....
    Sono ottimista di natura ma, temo, ciò che tu auspichi a Limbiate sia un po' utopico; il centro storico sarebbe da rivoltare come un guanto, rifare completamente, coinvolgere imprenditori seri, studiare un piano urbanistico e viabilistico moderno ed efficace (ESCLUDENDO DA TALE PROCESSO IN TOTO I PERSONAGGI SOPRA MENZIONATI), trattare con i proprietari dei fabbricati, levare dal campo i politicanti chiacchieroni e pontificatori e far avanzare i professionisti non implicati in 40 anni di cattiva gestione del territorio e delle risorse socio-economiche. Ammetterai con me che non è poco.
    Un saluto.

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