giovedì 30 giugno 2011

Classe Prima di via Giotto: chi è il responsabile?

Finiamola col buonismo associato al vittimismo. Dico semplicemente che i primi a remare contro la più antica località di Limbiate (insieme a Mombello) sono gli stessi residenti. Devono essere loro i primi a farsi carico del rilancio di Pinzano, e della difesa delle proprie risorse e ricchezze presenti sul territorio, la scuola è una di queste.
Non diamo colpe strumentali all'ex Sindaco, nè tanto meno all'attuale giunta, il punto è molto semplice: io, genitore pinzanese, spinto da un luogo comune che è bene eliminare una volta per tutte, prediligo l'ambita e efficiente scuola di via Pace all'altrettanto efficiente scuola di via Giotto.
Tutti qui.
Pinzano, per un vero rilancio, che a mio avviso è già partito grazie alle associazioni sempre in prima linea per dare ai propri concittadini momenti di festa e di svago, oltre ad una sostanziale riorganizzazione viabilistica, deve fare i conti con la mentalità dominante che fatica a scemare.

La comunità di Pinzano è viva e molto legata al proprio territorio, deve favorire il rilancio della scuola di via Giotto contando sulla professionalità dei docenti che non hanno nulla da invidiare a via Pace, scuola altrettanto valida.
Pinzano non può permettersi di perdere la classe prima, sarebbe una perdita enorme.

mercoledì 29 giugno 2011

dall'intervista a Giuseppe Gennari sull'inchiesta INFINITO

Traggo dall'intervista presente su Corriere.it a Giuseppe Gennari:

Spesso la mancanza di collaborazione delle amministrazioni nella lotta alla mafia non è omertà, ma è reciproca convenienza e collaborazione.

In Piemonte alcuni politici dichiaravano "Pensavo che fossero persone per bene"...ma davvero non sono riconoscibili? No, alcuni sono "mafiosi storici", i politici non possono non sapere.

Non sono individuabili nella politica soggetti presenti in pianta stabile nelle organizzazioni mafiose. Il concorso esterno in associazione mafiosa si è ridotta a poca cosa, le prove devono essere molto forti per accusare di questo reato i politici: c'è un vuoto normativo.

I mafiosi hanno interesse a mantenere rapporti con la politica della Lombardia. E la politica è interessata ad avere voti. Ciò porta a contatti che sfociano a relazioni o progetti di investimenti che sarebbe meglio non ci fossero.

martedì 28 giugno 2011

Il dissesto finanziario del Comune di Limbiate e la lana caprina


"Il mio post è preoccupato", chiedo scusa se non ho chiesto i copyright al consigliere Mestrone del Popolo delle Libertà (si, è lo stesso che nel primo consiglio comunale ha dichiarato che il pdl è molto sensibile ai temi della famiglia..., con conseguente ilarità generale, io avrei aggiunto "della famiglia .... allargata").
Questo consigliere era assessore all'ambiente nella vecchia giunta.

Ieri consiglio comunale "teatrale" grazie all'apporto di due professionisti della scena politica: Antonio Romeo e Luca Mestrone. Il primo ha messo da parte il fioretto della prima uscita (dove parlava con il cuore in mano di giovani, donne, amicizia... sembrava Don Sturzo), il secondo poteva competere con il grande Vittorio Gassman.
Hanno giustamente iniziato a fare opposizione, molto sterile però. Aggrappati alla questione di lana caprina, perchè questo è, checchè ne dicano esponenti di minoranza ma anche di maggioranza, relativa all'elezione del Presidente del Consiglio Comunale.
Come era già stato preventivato, Schieppati non è stato eletto al primo scrutinio che necessitava della maggioranza dei 2/3 del Consiglio Comunale.
Ma penso che i Romeo's abbiano fatto bene a polemizzare sul tema oggetto della serata (interminabile oltre tutto). Sì perchè questo è stato l'ultimo tentativo di recuperare quella credibilità che da domani scemerà del tutto. Quando si inizierà finalmente a discutere del dissesto finanziario lasciato da un commercialista. Mostrati alla luce del sole splendente di questi ultimi giorni i conti in rosso che la sua giunta ha lasciato in eredità a De Luca.
E' qui che i nodi verranno al pettine; e non sarà la vittoria di Pirro di ieri sera a cancellare la malagestione dei fondi del Comune di Limbiate, le consulenze milionarie (costi 10 volte superiori rispetto a Solaro), gli oneri di urbanizzazione mai incassati, i licenziamenti facili a spese del cittadino.
E' lì che l'attuale giunta dovrà mettere all'angolo i tanto spavaldi politicanti, autori della gestione ballerina degli ultimi anni, ed assisteremo, se l'attuale maggioranza coglierà l'occasione (e in questo credo che Archetti debba ben presto tornare a fare il Consigliere Comunale) ad una scoppola di dimensioni bibliche. E forse riusciremo ad evitare il dissesto finanziario del Comune, che sarebbe un primato umiliante per un Comune della ricca Brianza.

lunedì 27 giugno 2011

C'è in gioco un bene più grande

Cerco di chiarire il motivo, o i motivi, per cui la sinistra fatica, una volta ottenuta una responsabilità di governo, a portare a termine il mandato seguendo un certo criterio logico dettato da un programma di governo condiviso (in teoria).
Potrei indicare alcune parole chiave: mancanza di riconoscimento dell'autorità, protagonismo e frammentarietà della proposta politica (elementi legati tra loro da doppio filo).

La sinistra negli ultimi anni viene chiamata molto frequentemente "le sinistre", astuzia verbale per indicare la frammentarietà e mancanza di orizzonte comune. Ciò è dovuto, se vogliamo dare un interpretazione positiva, alla presenza di "più teste pensanti" che giustamente vogliono dire la loro perchè hanno un contributo da dare alla discussione.
Ma è proprio questo il punto e la chiave: la discussione. La sinistra è in balia dell'eccessivo "discussionismo" perchè tutti devono poter dire la loro; ma manca uno sbocco concreto in tutto questo "parlare": la decisione dell'autorità. E da cosa deriva l'autorità se non da una maggioranza di voti?

Ma come, ci lamentiamo del despota che decide tutto e poi ci lamentiamo se non assistiamo ad una discussione politica? Beh, non mi lamenterei se tutto questo avvenisse all'interno di una associazione culturale che non ha "responsabilità di governo", ma il mio voto non deve essere stato vano: non ho scelto l'immobilismo, ma un'alternativa di governo.

Cosa manca alla sinistra, ed ai componenti afflitti dalla "mancanza del rispetto di un'autorità"? E' presto detto: accettare la sconfitta.

Poniamo che entro un ipotetico governo nazionale guidato da Bersani, la maggioranza del consiglio dei Ministri prenda una decisione su un tema ambientale. E poniamo che ci siano due ministri "verdi".
Ecco, i ministri dissentono, votano legittimamente contro, dopodiché devono adeguarsi e non minare il capo del governo tentando di "dissociarsi" con dichiarazioni ad effetto o, peggio, ultimatum al capo del governo (conosciamo bene i diktat dell'ultimo governo Prodi). Cosa comporta tutto questo? Immobilismo e il nascere di un cancro, che legittima chiunque a ricattare e, alla lunga, a contribuire all'implosione.

Decidere è scontentare qualcuno per un bene più alto, per cui, del resto, hanno lottato tutti, una proposta di alternativa di Governo che non sia la conservazione dello status quo ma sia davvero qualcosa di dinamico.

Ma c'è anche qualcosa di più innato che determina la continua "presa di distanza" o "puntare il dito" di tanti. L'eccessivo protagonismo. Qui non si tratta di politica, ma di elementi di psicologia: il desiderio mai pago di salire sul piedistallo per recitare la parte del vate. Per quella forma sterile di appagamento che può dare il proprio nome sul giornale.
Dove sta l'umiltà? Ma soprattutto, hanno forse a cuore il paese questi "protagonisti del nulla"?
Io dico di no. Non hanno un orizzonte o un progetto per il paese.

Ovviamente dall'eccesso di protagonismo "sterile" derivano i mali della sinistra: frammentarietà nella proposta, liti interne con disconoscimento dell'autorità eletta, per arrivare all'immobilismo.

giovedì 23 giugno 2011

Lettera ai parassiti della vita pubblica


Una delle categorie più in voga negli ultimi 100 anni è quella della zecca o parassita aggrappato alla macchina pubblica.
Queste persone non hanno nè arte nè parte, ma hanno una innata predisposizione all'aggrapparsi a un angolo della poderosa e maestosa macchina pubblica che elargisce stipendi e indennità varie a palate, come una nave che fa acqua in ogni dove, o come una scrofa da cui strappare qualche pezzettino di carne, tanto non si butta via niente.
Queste persone hanno anche una forte componente egocentrica, utilizzano strumenti adeguati per ottenere quel pizzico di notorietà che dà loro il senso della propria esistenza, ma sono dei falliti.
La firma in calce ad una dichiarazione ad effetto, il faccione a pagina 34 del giornale locale che leggono in trenta cristiani (parenti e amici inclusi).
Persone che prendono tanto dalla mamma pubblica, ma che nulla hanno dato alla comunità. Anche perchè non hanno competenze. Accettano lo status quo, anzi, proprio per questo "fanno politica", al contrario, altri "FANNO POLITICA" per cambiare lo status quo.
La politica è per loro trasportare voti a destra e a manca, sfruttarli promettendo magari l'eden, o magari non promettendo nulla, ma "siccome sei mio amico, anche se non hai alcuna capacità che non sia quella di sedersi al tavolo e chiedere un posto all'ente partecipato dal Comune o dalla Provincia, ti voto lo stesso (bravo minchione)". E dopo averli sfruttati, portare i voti al più forte, e come uno zerbino, senza toccare un argomento, che sia uno, seriamente Politico, chiedere la seggiola.
Dunque dobbiamo liberarci di queste persone, che qualcuno ritiene "potenti", perchè stanno là, a fianco al boss di turno, ma se poi esuli dal discorso dei voti e della tattica per arrivare all'assessorato, ti accorgi che queste persone non meritano alcun rispetto.

Voglio dirlo a chiare lettere, E' TREMENDAMENTE IPOCRITA RISPETTARE TUTTI. Io voglio avere la libertà di dire che NON RISPETTO questa feccia umana, che non ha ambizioni nella vita, che aspetta il potente che gli dia un cenno affinchè possa sentirsi finalmente utile.
Non ho alcuna stima verso le persone che danno retta alla feccia paraumana, che promettono mari e monti (che non è la pizza...) perchè mi portano 100 voti.

Signori cari, che aspettate l'assessore amico per lavorare, tirate fuori i coglioni e sappiate emergere in questo mondo ad armi pari con tutti.
I migliori devono emergere, gli amici degli amici, senza competenze, devono affogare. L'epoca del buonismo (e forse della presa per il culo?) deve finire una volta per tutte.

Per concludere: le persone che tanto hanno preso da 50 anni a questa parte, e poco hanno dato, sono pregate di farsi da parte, perchè nulla valevano un tempo e meno ancora valgono oggi, perchè non hanno avuto l'accortezza ed il buon senso di ritirarsi a vita privata.

Auguro a tutti loro miglior vita, nell'aldilà...alla faccia del rispetto.

domenica 19 giugno 2011

si parte col piede giusto

Inizia ufficialmente con il primo consiglio comunale il mandato di de luca. Non sono mancati momenti emozionanti, primo fra tutti l interminabile applauso al sindaco che non ha potuto che commuoversi. Il discorso del sindaco è stato corposo, ha toccato molti punti, primo fra tutti il concetto di solidarietà. Sono convinto che questa giunta si impegnerà in progetti meno sensazionalistici, meno d effetto. È forse finito il tempo delle piscine col tettuccio apribile, l ultima grande opera, non finanziata, ma sostenuta dal comune, sarà città satellite,mentre credo che la villa medolago vedrà qualche ostacolo.... il punto però fondamentale del discorso del sindaco, che molti, come me, si aspettavano,è stato quello che affrontava il tema criminalità organizzata infiltrata: de luca ha dichiarato che il comune si costituirà parte civile nella inchiesta infinito. Mai romeo e picozzi avrebbero assunto questa posizione,inspiegabilmente. Due parole sugli interventi. Medaglia d oro ad arcerito di idv per entusiasmo e fermezza, apprezzato anche da romeo, a cui do una meritata medaglia d argento. Male invece gli altri esponenti dell opposizione. Bene brunato di limbiate solidale,così come fossati, schieppati e ghezzi.

venerdì 17 giugno 2011

Ecco tutte le deleghe della squadra di De Luca

Dal Giornale di Desio:


 E' lungo l'elenco di deleghe che il sindaco Raffaele De Luca ha distribuito ai sei assessori che ha scelto per formare la sua squadra. Al vicesindaco Angela Ripamonti (Pd) spettano Risorse umane, Risorse economiche, Formazione del personale, Semplificazione.Franca Basso (Pd) è alla guida del settore sociale e assume le deleghe a Politiche per la comunità, Servizi per la persona, Interazione con l'associazionismo, Nuove e vecchie povertà, Integrazione, Pari opportunità. L'assessore più giovane, Daniele Lodola (Limbiate solidale) cura invece Cultura, Politiche familiari, Sport, Nuove generazioni, Grandi eventi. Andrea Pelegatta (Pd)è assessore a Protagonismo giovanile, Partecipazione, Promozione dello sviluppo economico. A Paride Tatti (La Sinistra) vengono affidati Lavori pubblici, Promozione dell'ambiente, Mobilità e Beni comuni, Tecnologie, Polizia urbana. Rosa Sessa (Idv) ha le responsabilità di Scuola e Servizi educativi. Il primo cittadino ha mantenuto per sé le deleghe a Protezione Civile, Attuazione del programma, Legalità, Attuazione di progetti speciali. Ad interim assume anche la delega all'Urbanistica e alla Pianificazione del territorio. Nomine e deleghe saranno ufficializzate sabato 18 giugno durante il primo consiglio comunale che sarà all'aperto in piazza Aldo Moro alle 20,30.

mercoledì 15 giugno 2011

Berlusconi è morto

Sono sempre stato piuttosto prudente, non ho mai sottovalutato i colpi di coda e le risalite del Premier. E' un lottatore, questo è indubbio.
Ora invece sono convinto che Silvio sia morto.
Non lo rilevo dalle "discutibili" vittorie della sinistra, che in fin dei conti non ha raccolto nulla di più rispetto al passato.
A punire Berlusconi è stata la sua creatura prediletta: il tubo catodico.
Berlusconi "non tira più", ha perso appeal, autorevolezza nei suo interventi. Berlusconi stanca.
L'audience di Porta a Porta nella puntata dedicata alle televendite del Premier ha sancito non solo il fallimento di questo Governo (che ora tenta la carta Fisco con il suo Ministro più credibile e stimato trasversalmente), ma la fine di Berlusconi, politica si intende.
L'audience, in questo Paese, è il dato più autorevole, più di ogni statistica, da Pagnoncelli a Piepoli, per misurare la salute del premier...
Non voglio però sembrare troppo ottimista: fine del Premier sì, fine del modello culturale berlusconiano...andiamoci piano.
Il modello culturale berlusconiano è entrato nelle ossa, più o meno consapevolmente, e non escludo (ma ne escludo tuttavia la portata, impareggiabile a mio avviso, rispetto al fenomeno Berlusconi, quantomeno per i prossimi 20 anni) un nuovo "berluschino".

sabato 11 giugno 2011

La squadra di De Luca

Ecco i nomi scelti da De Luca:  Angela Ripamonti (PD - Vicesindaco), Andrea Pellegatta (PD), Franca Basso (PD), Paride Tatti (SeL), Daniele Lodola (Limbiate Solidale) e Rosa Sessa (IDV).
Più che i presenti fanno notizia gli assenti: Sandro Archetti, Giulio Fossati, Roberto Pizzi, personalità strettamente legate ai propri partiti (PD, SEL, IdV). 
Avrà scontentato qualcuno il Sindaco? Certo è che questi nomi non sono particolarmente vincolati ai partiti, nonostante ne facciano parte. Sembra che De Luca abbia scelto persone di sua fiducia coi quali ha stretto legami personali che esulano dalle classiche trattative tra partiti. 
Staremo a vedere, ciò che è importante è la totale novità della squadra di governo, nonchè del consiglio comunale.

Dimostriamo che i tempi sono cambiati davvero: cittadinanza onoraria a Saviano

Ora è il momento giusto. Diamo un segnale netto contro la criminalità organizzata, opponiamoci frontalmente al malaffare e alle infiltrazioni mafiose nel nostro Comune.
Come? Con la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Rifiutata a Pavia dai gruppi consiliari di PdL e Lega, diamo noi un segnale forte.
Invito i gruppi più sensibili alle tematiche su legalità e trasparenza a fare il primo passo, ma sarebbe un bel segnale se tutti i gruppi consiliari presentassero una proposta di così grande portata simbolica: la Brianza dice basta al malaffare!

venerdì 10 giugno 2011

Perchè ha perso il centrodestra a Limbiate?

Lo ammetto, al ballottaggio non mi aspettavo la vittoria del centrosinistra. I 6 punti di distacco insieme alle trattative della settimana precedente che avevano visto l'Udc sostenere, ufficialmente, il candidato Picozzi, rappresentavano per me un mix esplosivo che avrebbe portato ad una vittoria della destra.
Mi sbagliavo tremendamente.
Perchè la gente non ha più votato in massa, perchè così è stato nel 2006, il centrodestra limbiatese?
Credo per una serie di motivi e percezioni che nel tempo hanno logorato l'immagine vincente dell'ex sindaco: per una opposizione incisiva e nel merito delle questioni; per alcuni scandali non propriamente politici che hanno coinvolto l'amministrazione, seppur marginalmente, ma sotto l'aspetto dell'immagine sufficienti a colpire nel segno e macchiare l'attività della giunta; per la mancanza dell'uomo forte e leader indiscusso del centrodestra limbiatese, l'ex sindaco appunto che non ha potuto questa volta gareggiare; infine per l'implosione del centrodestra che ha perso l'ala moderata, per il vento che da Milano ha soffiato anche nella Brianza (da Desio a Limbiate passando per Arcore) e per la scelta più che mai azzeccata del centrosinistra di candidare il dottor De Luca. Sono convinto che a vincere sia stato soltanto lui, non i partiti.

giovedì 9 giugno 2011

Due o tre pensieri sul Referendum

Domenica si rivota. Solo negli ultimi giorni s'è diffusa la notizia (per altro nemmeno su tutti i tiggì), le attenzioni prima erano rivolte al Pisapia Show...
I temi sono molto delicati ma anche molto tecnici.
Lungi da me l'intenzione di affrontare punto per punto i vari quesiti.
Ma voglio contestare una volta per tutte questa ennesima semplificazione dei temi: per favore finiamola di buttare in caciara e raccogliere le masse puntando sulla loro pancia e sui loro istinti.
Non mi piace, nè a destra con la questione immigrati (alias: l'invasione barbarica...) nè a sinistra con questi referendum (vogliono rubarci l'acqua...), che si affrontino tali questioni così delicate con cotanta superficialità, approssimazione e parzialità.
Le parole d'ordine scelte dai sostenitori del Sì sono in parte condivisibili, ma i toni "vendoliani" rendono tutto lo sforzo degli organizzatori, a mio modesto parere,  vano e poco meritevole di attenzione.
Dopodichè, questo referendum ha assunto una chiara connotazione politica, e, guarda un po', l'ennesima consultazione pro o contro Berlusconi. Forse non era nelle intenzioni dei comitati organizzatori, ma è evidente che media e alcuni partiti (che forse si sarebbero astenuti se il referendum non si fosse trasformato in un voto antiberlusconiano) abbiano strumentalizzato temi così altamente tecnici e delicati contestualizzandoli nella sterile e stantìa polemica politica quotidiana.
Ma tant'è, siamo in Italia, chi non ama il Premier non può che recarsi alle urne e dare un'ulteriore sberla nella speranza che sia quella definitiva (ma dubito).
Nel merito dei quesiti, ritirerò tutte le schede, sulle tre relative ad acqua e nucleare mi asterrò perchè ritengo il referendum mal posto, e non amo banalizzare questioni così tecniche. Il sì invece, convinto, andrà sulla scheda del legittimo impedimento, perchè, malgrado la norma si sia sostanzialmente svuotata nella propria funzione, è il simbolo del malcostume e del "malgoverno" berlusconiano, a miei antipodi.