giovedì 9 giugno 2011

Due o tre pensieri sul Referendum

Domenica si rivota. Solo negli ultimi giorni s'è diffusa la notizia (per altro nemmeno su tutti i tiggì), le attenzioni prima erano rivolte al Pisapia Show...
I temi sono molto delicati ma anche molto tecnici.
Lungi da me l'intenzione di affrontare punto per punto i vari quesiti.
Ma voglio contestare una volta per tutte questa ennesima semplificazione dei temi: per favore finiamola di buttare in caciara e raccogliere le masse puntando sulla loro pancia e sui loro istinti.
Non mi piace, nè a destra con la questione immigrati (alias: l'invasione barbarica...) nè a sinistra con questi referendum (vogliono rubarci l'acqua...), che si affrontino tali questioni così delicate con cotanta superficialità, approssimazione e parzialità.
Le parole d'ordine scelte dai sostenitori del Sì sono in parte condivisibili, ma i toni "vendoliani" rendono tutto lo sforzo degli organizzatori, a mio modesto parere,  vano e poco meritevole di attenzione.
Dopodichè, questo referendum ha assunto una chiara connotazione politica, e, guarda un po', l'ennesima consultazione pro o contro Berlusconi. Forse non era nelle intenzioni dei comitati organizzatori, ma è evidente che media e alcuni partiti (che forse si sarebbero astenuti se il referendum non si fosse trasformato in un voto antiberlusconiano) abbiano strumentalizzato temi così altamente tecnici e delicati contestualizzandoli nella sterile e stantìa polemica politica quotidiana.
Ma tant'è, siamo in Italia, chi non ama il Premier non può che recarsi alle urne e dare un'ulteriore sberla nella speranza che sia quella definitiva (ma dubito).
Nel merito dei quesiti, ritirerò tutte le schede, sulle tre relative ad acqua e nucleare mi asterrò perchè ritengo il referendum mal posto, e non amo banalizzare questioni così tecniche. Il sì invece, convinto, andrà sulla scheda del legittimo impedimento, perchè, malgrado la norma si sia sostanzialmente svuotata nella propria funzione, è il simbolo del malcostume e del "malgoverno" berlusconiano, a miei antipodi.

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