giovedì 23 giugno 2011

Lettera ai parassiti della vita pubblica


Una delle categorie più in voga negli ultimi 100 anni è quella della zecca o parassita aggrappato alla macchina pubblica.
Queste persone non hanno nè arte nè parte, ma hanno una innata predisposizione all'aggrapparsi a un angolo della poderosa e maestosa macchina pubblica che elargisce stipendi e indennità varie a palate, come una nave che fa acqua in ogni dove, o come una scrofa da cui strappare qualche pezzettino di carne, tanto non si butta via niente.
Queste persone hanno anche una forte componente egocentrica, utilizzano strumenti adeguati per ottenere quel pizzico di notorietà che dà loro il senso della propria esistenza, ma sono dei falliti.
La firma in calce ad una dichiarazione ad effetto, il faccione a pagina 34 del giornale locale che leggono in trenta cristiani (parenti e amici inclusi).
Persone che prendono tanto dalla mamma pubblica, ma che nulla hanno dato alla comunità. Anche perchè non hanno competenze. Accettano lo status quo, anzi, proprio per questo "fanno politica", al contrario, altri "FANNO POLITICA" per cambiare lo status quo.
La politica è per loro trasportare voti a destra e a manca, sfruttarli promettendo magari l'eden, o magari non promettendo nulla, ma "siccome sei mio amico, anche se non hai alcuna capacità che non sia quella di sedersi al tavolo e chiedere un posto all'ente partecipato dal Comune o dalla Provincia, ti voto lo stesso (bravo minchione)". E dopo averli sfruttati, portare i voti al più forte, e come uno zerbino, senza toccare un argomento, che sia uno, seriamente Politico, chiedere la seggiola.
Dunque dobbiamo liberarci di queste persone, che qualcuno ritiene "potenti", perchè stanno là, a fianco al boss di turno, ma se poi esuli dal discorso dei voti e della tattica per arrivare all'assessorato, ti accorgi che queste persone non meritano alcun rispetto.

Voglio dirlo a chiare lettere, E' TREMENDAMENTE IPOCRITA RISPETTARE TUTTI. Io voglio avere la libertà di dire che NON RISPETTO questa feccia umana, che non ha ambizioni nella vita, che aspetta il potente che gli dia un cenno affinchè possa sentirsi finalmente utile.
Non ho alcuna stima verso le persone che danno retta alla feccia paraumana, che promettono mari e monti (che non è la pizza...) perchè mi portano 100 voti.

Signori cari, che aspettate l'assessore amico per lavorare, tirate fuori i coglioni e sappiate emergere in questo mondo ad armi pari con tutti.
I migliori devono emergere, gli amici degli amici, senza competenze, devono affogare. L'epoca del buonismo (e forse della presa per il culo?) deve finire una volta per tutte.

Per concludere: le persone che tanto hanno preso da 50 anni a questa parte, e poco hanno dato, sono pregate di farsi da parte, perchè nulla valevano un tempo e meno ancora valgono oggi, perchè non hanno avuto l'accortezza ed il buon senso di ritirarsi a vita privata.

Auguro a tutti loro miglior vita, nell'aldilà...alla faccia del rispetto.

1 commento:

  1. Il senso lo capisco,
    i toni duri sono comprensibili,
    chiarissimi,
    ma i soggetti proprio non li ho compresi

    di chi, di cosa, si parla?

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