sabato 28 maggio 2011

Avverto un cambiamento...

Ma davvero qualcosa sta cambiando? Davvero questo vento di cui si parla ha la forza di spazzare via quanto di peggio s'è visto negli ultimi anni nei Comuni, Province, Regioni e al Governo Nazionale?
O forse è solo poesia? Retorica ben riuscita?
Io penso che stiamo vivendo davvero un cambiamento, forte. E' il regime mediatico a crollare e insieme il suo padre fondatore.
La televisione ha dato i primi segnali del declino. Un declino di una certa impostazione che dire culturale è eccessivo. Diciamo di un approccio superficiale alla vita. Della risposta facile che non risolve nulla, della battuta che rimanda a domani i problemi.
E così Silvio Berlusconi "non tira più"... La televisione non perdona, l'Auditel si sta dimostrando la più forte opposizione al Governo Berlusconi, il figlio che si ribella al proprio padre. Questo sta avvenendo.
E dall'altra parte? Non c'è una sola parte politica che si oppone alla "cultura" berlusconiana, di cui tanto ci si aspettava: la rivoluzione liberale, la sburocratizzazione, la digitalizzazione, il trionfo del merito e dell'efficienza (quante volte abbiamo sentito parole come "Berlusconi è riuscito a far funzionare le imprese, saprà far funzionare l'Italia...", e invece poi ti accorgi che l'Italia s'è rivelata un mezzo per "foraggiare" le proprie imprese...).
Chi ha una visione pulita dell'Italia non può più accettare tutto questo.
 E poi c'è Pisapia.
Pisapia è, paradossalmente all'età di 62 anni, l'opposizione nuova, quella che mancava. L'opposizione che risponde al giullare con proposte concrete, ma col sorriso, con l'ottimismo. Per la campagna elettorale di Pisapia si sono scomodati registi di cortometraggi e società civile non soltanto, e noiosamente, indignata, ma che è divenuta indifferente a qualcosa che oggi possiamo considerare morta politicamente, la figura del premier. Pisapia non ha raccolto le provocazioni della Moratti, e questo, al di là dei risultati elttorali, l'ha premiato.
Ci si è liberati della zavorra che rendeva la sinistra o le opposizioni un vuoto di contenuti e semplicemente la negazione di Berlusconi.
E' un passo avanti decisivo. I più grandi cambiamenti sono partiti da Milano. Forse dovremmo smetterla di considerare Milano come semplice capitale finanziaria del Paese... Riconoscimento troppo tecnico, troppo grigio...
Oggi Milano è capitale di un rinnovamento culturale... Ecco, questo riconoscimento mi piace, più che grigio direi arancione...

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